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Ogni settimanaquattro chiacchere dallo spogliatoio. Questa settimana ospite Francesco Camilli, Defensive Lineman

Ciao Francesco e grazie per essere qui con noi. Subito la prima domanda: sei un ISLANDERS da solo 1 anno, e già sei una delle pedine importanti di questa squadra: come ti sei avvicinato a questo sport?
Mi sono avvicinato a questo sport grazie al camp organizzato dagli Islanders Venezia un anno fa a Favaro, e da quella bella esperienza poi ho deciso di continuare con questo sport bellissimo che mi ha subito preso sopratutto per lo spirito di squadra che si è venuto a creare.

Un campionato giovanile con coach Cabianca e coach Nardo, poi il salto in prima squadra sotto la guida di Bill Hancock: cosa ti ha aiutato a crescere e quali sono le cose importanti di queste due esperienze?
Sono state due esperienze completamente diverse. In giovanile si andava a un ritmo molto sostenuto visto il poco tempo che avevamo per prepararci alle partite e visto anche che la maggior parte di noi non aveva mai giocato prima: anche se purtroppo non siamo arrivati ai playoff ritengo questa esperienza più che positiva visto che molti tra noi sono rimasti a giocare in prima squadra e anche noi abbiamo dato il nostro contributo durante il campionato. Il gruppo e la voglia di far vedere agli altri che anche se eravamo inesperti potevamo giocarcela con tutti penso siano stati gli stimoli che mi hanno spinto a crescere e a migliorare con la squadra. La prima squadra invece mi ha dato la possibilità di vedere un football diverso, più attento ai particolari e più fisico rispetto alla giovanile: avere un coach americano come Bill poi penso abbia dato qualcosa in più a quello che c' era già in prima squadra e penso che i miglioramenti si siano visti. La posibilità di poter giocare contro avversari più esperti di me mi invogliava a migliorare per poter aiutare i miei compagni.

Come ti prepari alle partite?
Prima di entrare spogliatoio sono molto teso, mi innervosisce l’idea che ci sia solo una possibilità, o si vince o si perde, non c’è un’altra partita con la stessa squadra. Poi una volta entrato in spogliatoio un po’ di preoccupazioni se ne vanno quando comincio a ridere e a scherzare con i miei compagni di squadra nonostante i rimproveri dei giocatori più anziani.

Adesso giocherai in prestito all' U21 dei Padova Saints: cosa ti aspetti da questa esperienza?
Voglio capire quanto sono migliorato dopo un anno di football, dando il massimo per cercare di arrivare ai play off, che l’anno scorso non siamo riusciti ad ottenere per una sola partita. L' esperienza l' anno scorso ha fatto la differenza e quest’anno cercherò di prendermi una piccola rivincita.

Un compagno di squadra importante per te e un bel ricordo del campionato LENAF 2012
Non posso non fare il nome di Alberto Molina, Pizza, perché ho cominciato con lui questo sport e tra l’altro giocando in ruoli opposti l' uno di fronte all' altro insieme possiamo cercare di migliorarci a vicenda. Sempre con lui ho condiviso l’esperienza del “Four Helmets” a Firenze, che senza dubbio ha rappresentato una grande occasione per metterci alla prova e per giocare insieme ma anche contro a persone fortissime e con molta esperienza. Tra tutte le partite del campionato LENAF 2012 ricordo con molto piacere la prima partita giocata in casa, contro i Draghi Udine, che ha segnato una rivincita nei confronti di una partita persa della stagione precedente dalla mia squadra.